I luoghi più suggestivi di Matera e del suo circondario ospitano dall’1 al 31 ottobre la XIX edizione del Festival Duni, con un programma che, per la prima volta, è incentrato su alcuni importanti maestri della storia musicale europea, nativi della Basilicata o comunque di questa parte del meridione d’Italia dal primo Rinascimento al pieno Settecento, proposti entro un peculiare dialogo tra suggestioni ancestrali, consapevolezza storica e nuove tecnologie del suono.
La manifestazione, dedicata al noto compositore materano settecentesco Egidio Romualdo Duni, è guidata sin dalla fondazione da Saverio Vizziello; da quest’anno, con la direzione artistica di Dinko Fabris, si articola attraverso sedici concerti su strumenti storici e con voci specializzate che si terranno nel centro storico di Matera, già patrimonio dell’Unesco, fondendosi anche coi suoni di MaterElettrica, progetto d’avanguardia creato e diretto dal compositore Fabrizio Festa. Il programma è poi arricchito da alcune presentazioni di libri, cd, conversazioni e incontri di studio, didattici e culturali.
Col titolo significativo Viaggi musicali da Matera al mondo, dal 17 ottobre al 15 dicembre 2019, Matera ospita la ventesima edizione del Festival Duni (entrato a far parte di REMA / Early Music in Europe): sono passati due decenni dalla fondazione della manifestazione dedicata al compositore materano del Settecento Egidio Romualdo Duni (1708-1775), uno dei padri dell’opéra-comique in Francia, e non poteva esserci coincidenza più felice che festeggiare questo traguardo nell’anno in un cui la città lucana è insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura.
Il tema del viaggio sottolinea la provenienza internazionale dei musicisti coinvolti dal direttore artistico Dinko Fabris e dal presidente Saverio Vizziello, in un fecondo dialogo tra musica antica e contemporanea: fra i protagonisti dei sedici appuntamenti del cartellone 2019 ci saranno il complesso cubano Ars Longa de la Habana, il giovane talento pugliese Carlo Maria Barile, l’ensemble Concerto Soave di Marsiglia diretto da Jean-Marc Aymes, il clavicembalista francese Christophe Rousset, il complesso torinese L’Astrée col violinista Francesco D’Orazio e quello portoghese della Cappella dei Signori diretto da Ricardo Bernardes, oltre a Cristina Zavalloni e Fabrizio Festa con MaterElettrica.
Continua il progetto della proposta integrale delle quattro Passioni del compositore lucano Giovanni Maria Trabaci pubblicate a Napoli nel 1634 e finora sconosciute con l’esecuzione della Passione secondo Marco nella Cattedrale di Matera, in collaborazione col Festival di Utrecht, nell’ambito di un progetto coordinato col Centro studi Gio. Maria Trabaci che porterà dalla Spagna a Matera capolavori di pittori coevi.
Il Festival produrrà inoltre la messa in scena in prima moderna della prima opera francese di Duni Le retour au village (“Il ritorno al villaggio”) che segnerà il ritorno della lirica al Teatro Comunale “Gerardo Guerrieri” di Matera riaperto dopo i lavori di restauro. Il concerto di chiusura è affidato ad una delle personalità più colte e acclamate del pop d’autore contemporaneo: la cantante israeliana Noa, che sarà a Matera con il suo progetto Letters to Bach.